Il manifesto dei media rigenerativi

di | 07 Ottobre 2022

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Se ci pensi, nel mondo dei media digitali e del giornalismo si usano spesso metafore agricole.

“Crescere” una community, “coltivare” una relazione, “disseminare” un contenuto, andare “sul campo”.

{Si sente spesso dire anche “andare a zappare la terra”, ma quello di solito non è un buon segnale.}

Ci pensavo qualche giorno fa, mentre leggevo un articolo che illustrava il concetto di finanza rigenerativa.

Il pezzo in questione spiegava come il concetto di rigenerazione finanziaria fosse, appunto, mutuato dall’agricoltura.

Rigenerare una coltura o una piantagione significa rispettare l’ecosistema, garantirne la perpetua fertilità, tutelare le persone che ci lavorano.

È un concetto nuovo e antico insieme: l’idea dell’agricoltura rigenerativa è quella di combinare pratiche ataviche e tecnologie moderne per collaborare con la natura, anziché cercare a tutti i costi di “dominarla”.

Questo movimento, che prende spunto dagli studi sulla permacultura e dai concetti dell’agricoltura biodinamica, sta riscuotendo sempre più interesse non solo tra gli addetti ai lavori del settore agricolo, ma anche tra i consumatori.

Applicato alla finanza, il concetto di rigenerazione agisce in opposizione al carattere speculativo, estrattivo e di sfruttamento della finanza “normale”.

A oggi, più che una realtà, la rigenerative finance (ReFI) è poco più di un’idea: un’idea che però potrebbe diventare, un giorno, la materia aggregante di un movimento che cerca di cambiare le cose in un settore che di certo non brilla per trasparenza ed equità.

A un certo punto, mentre leggevo, mi sono ritrovato a pensare: potremmo avviare un movimento rigenerativo applicato anche al mio settore, che altrettanto spesso non brilla, e cioè quello dei media?

Se possiamo ipotizzare una Finanza Rigenerativa, insomma, perché non possiamo immaginarci dei Media Rigenerativi?

I quattro principi dei Media Rigenerativi

Pochi minuti dopo ero sul sito di Deafal, una delle associazioni più attive nella promozione del concetto di agricoltura rigenerativa, a leggere i 4 capisaldi della “Carta dei Principi e dei Valori dell’Agricoltura Organica e Rigenerativa”.

Con mia grande sorpresa ho scoperto che, con poco sforzo di editing, tutti questi principi potrebbero essere applicati anche al mondo dei media e dei giornali — arrivando a tracciare i confini di un piccolo pianeta ideale.

Ti presento, quindi il “Manifesto dei Media Rigenerativi”.

Sottoscrivendolo questo manifesto, una media company si impegna a…

1. Rigenerare il suolo

I media rigenerativi si basano sul ripristino della fertilità del terreno abitato dalle comunità cui si rivolgono; fanno promessa di proteggerne l’equilibrio naturale, di contrastare l’erosione, e di rispettarlo tramite un patto basato su etica, trasparenza e onestà.

2. Rigenerare la diversità

I media rigenerativi proteggono e rappresentano la diversità, ovvero la varietà e variabilità degli organismi viventi e dei loro ecosistemi. Si impegnano a rappresentare egualmente le minoranze, cercando di trasformarsi al loro interno per somigliare sempre di più alle comunità di cui si occupano, sia a livello di origine geografica, sia a livello di estrazione sociale.

3. Rigenerare il rapporto tra gli esseri viventi

I media rigenerativi valorizzano non solo il rapporto dell’uomo con la natura, ma anche fra le persone stesse. I loro metodi giornalistici e di indagine si basano sul rispetto della dignità degli individui, su rapporti lavorativi dove la tutela dei diritti sia al centro, sulla trasparenza e sull’inclusione.

4. Rigenerare i saperi

I media rigenerativi non sono chiusi al mondo esterno, ma aperti a chiunque ne voglia apprendere i principi e le pratiche. Uno degli obiettivi dei media rigenerativi è proprio quello della trasmissione delle conoscenze acquisite, affinché sempre più persone ne possano approfittare. I media non sono avulsi dal resto della società democratica, ma ne sono parte fondante e rendono vivo il suo tessuto connettivo.

Che ne pensi? Tu firmeresti questo manifesto?

Io sì, perché credo che la sostenibilità economica dei media non possa essere prescindere dall’abbracciare, in profondità e senza compromessi, una missione ambiziosa di sostenibilità ambientale — e di rigenerazione degli ecosistemi digitali e sociali in cui ci muoviamo. 

Alla prossima Ellissi
Valerio

Ciao, mi presento. Mi chiamo Valerio Bassan e lavoro come consulente di strategia digitale nel mondo dei media e del giornalismo, per clienti italiani e internazionali. Questo post è tratto da Ellissi, la mia newsletter settimanale. Iscriviti qui.

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